L’itinerario del Concilio Vaticano II fu lungo e laborioso, vasti ed enormi erano i problemi da risolvere, anche se esso si presentava più come pastorale che dogmatico. Il suo lavoro si sviluppò in tre periodi:
1) Antipreparatorio: 17 maggio 1959-1960
2) Preparatorio: 5 giugno 1960-1962
3) Propriamente conciliare: 11 ottobre 1962 – 8 dicembre 1965
Antipreparatorio:
Periodo di consultazioni. Venne inviata una “Lettera circolare” , a nome del Papa, a tutte le personalità, istituti e organi cattolici più eminenti e ne vennero raccolte le risposte poi stampate in 19 volumi
Preparatorio:
Si fece lo spoglio delle risposte. Frutto di questo lavoro furono gli “schemi di costituzioni e decreti” che sarebbero stati sottoposti ai Padri Conciliari. Questo materiale venne esaminato dalla Commissione centrale preparatoria, che ne vagliò il contenuto, la forma, la struttura, dando direttive per una prima revisione effettuata dalle Commissioni. I testi furono inviati ai Padri nell’estate del 1962, affinché potessero essere studiati prima dell’apertura del Concilio.
Propriamente Conciliare: si divise in 4 fasi.
1^ Fase: dall’11 ottobre all’8 dicembre 1962
Presenti circa 2500 prelati di cui 81 cardinali. L’apertura fu solenne, con una lunga processione di tutti i Padri, in piviale e mitra bianca, dal palazzo Vaticano alla Basilica , attraversando la Piazza. La celebrazione fu ripresa e trasmessa dalla Rai-Tv. – dopo le prime battute dedicate alla elezione dei membri delle Commissioni si inizio la discussione dello schema sulla sacra liturgia: “De sacra Liturgia” e poi via via agli altri schemi: “De Rivelatione”, “Inter myrifica”, “De Ecclesia unitate”, “De Oecumenismo”. Le discussioni furono animate, ma non portarono a conclusioni pratiche. Dei 5 schemi esaminati nessuno venne approvato. Il lavoro delle commissioni si concentrò in questo primo momento a ridurre l’enorme numero di schemi presentati, e da 70 che erano si ridussero a 17. Così il lavoro venne reso più agile. L’approvazione di uno schema era comunque sempre laborioso. Ogni schema dalla sottocommissione passava alla rispettiva commissione plenaria, da questa alla commissione di coordinamento, alla segreteria generale e quindi ai Padri conciliari. Il testo veniva poi discusso in aula, quand’era il suo turno, dopo una particolareggiata illustrazione del contenuto da parte di uno o più relatori. Dopo un certo numero di interventi, il moderatore di turno chiedeva il voto all’assemblea. Ottenutone l’assenso si passava all’esame di un altro schema. Trascorse alcune settimane, lo schema emendato ritornava in aula per essere sottoposto, punto per punto e capitolo per capitolo ad una ulteriore votazione. I Padri conciliari potevano ancora proporre emendamenti. Quindi la Commissione era di nuovo chiamata a pronunciarsi. Di tutto, infatti, bisognava rendere conto all’assemblea. Se le votazioni risultavano positive e con la maggioranza richiesta, l’assemblea dei Padri, radunata in Congregazione generale, era invitata ad esprimere un voto unico e globale sull’intero schema. Se anche in queste votazioni il risultato era positivo, come è accaduto di fatto per tutti gli schemi, i risultati venivano comunicato al Santo Padre il quale promulgava il testo in una solenne sessione pubblica.
2^fase: Morte del Papa Giovanni XXIII, ideatore del Concilio
Il 3 giugno 1963 il Papa Giovanni XXIII moriva, compianto da tutto il mondo. Egli aveva cominciato il Concilio, qualcun altro avrebbe dovuto concluderlo. Probabilmente questi erano i disegni di Dio! Durante la sede vacante, il Concilio rimase sospeso. Spettava al successore decidere se continuarlo o meno. Paolo VI eletto il 21 giugno 1963, non ebbe indugi. Già il 27 giugno stabiliva la ripresa del Concilio per il 27 settembre 1963. In questa seconda fase del Concilio, vennero all’inizio apportate modifiche al regolamento e agli organi conciliari. I lavori cominciarono il 30 settembre con la ripresa dell’esame dello schema sulla Chiesa, che divenne poi “Lumen Gentium” e poi via via delle altre Costituzioni. Nella sessione pubblica di chiusura di questa fase, il 4 dicembre, vennero approvate definitivamente le seguenti Costituzioni:
– Sacrosantum Concilium, sulla Sacra Liturgia (2147 si e 4 no)
– Inter myrifica, sugli strumenti della comunicazione sociale (1960 si, 164 no)
In questa fase il problema che maggiormente interessò i Padri conciliari fu quello della collegialità episcopale. Inoltre, un’importante novità fu quella dell’invito al Concilio di uditori laici.
Il Papa fece un viaggio in Palestina dal 4 al 6 gennaio 1964, dove si incontrò con il Patriarca di Costantinopoli Atenagora I, per pregare insieme. Questo mostrò al mondo il reciproco desiderio di ravvicinamento tra le due Chiese: la cattolica e l’ortodossa. Successivamente, i due si incontrarono ancora prima a Istambul poi a Roma. Nel 1965 vennero tolte le reciproche scomuniche che duravano dal 1054, epoca dello scisma tra le due Chiese.
3^ fase – Inizia il 14 settembre 1964
Vi partecipano 77 osservatori di 21 chiese e comunità cristiane non cattoliche, 15 uditrici e 11 uditori, più alcuni inviati, e il 6 ottobre venne annunciata l’ammissione di alcuni parroci che di fatto cominciarono a partecipare già sette giorni dopo.15 settembre ripresero le discussioni dei rimanenti schemi da approvare.
Il 21 novembre si chiuse questa terza fase con la votazione e approvazione di:
– Costituzione sulla Chiesa “Lumen Gentium” (2151 si, 5 no),
– decreto sull’Ecumenismo “Unitatis Redintegratio” (2137 si, 11 no)
– decreto sulle Chiese orientali cattoliche “Orientalium Ecclesiarum” (2110 si, 14 no)
e la loro relativa promulgazione da parte del Papa. Dopo la votazione Paolo VI rivolse ai presenti un’allocuzione che illustrava il contenuto e il significato dei documenti promulgati. Infine proclamava Maria SS. Madre della Chiesa e annunciava la riduzione del digiuno eucaristico.
Dal 2 al 5 dicembre si svolgeva il viaggio di Paolo VI in India per il Congresso Eucaristico Internazionale di Bombay.
4^ fase: 14 settembre 1965
È la fase della raccolta. Nel corso di questa fase vengono promulgati 11 documenti.
Il 28 ottobre vennero promulgati 5 documenti:
– Decreto sui Doveri pastorali dei vescovi “Christus Dominus” (2319 si 2 no, 1 nullo)
– Decreto sulla formazione sacerdotale “Optatam totius” (2318 si 3 no)
– Dichiarazione sulla educazione cristiana “Gravissimum Educationis” (2290 si 35 no)
– Dichiarazione su chiese e religioni non cristiane “ Nostra Aetate” (2221 si, 88, no 3 nulli).
– Decreto sul rinnovamento della vita religiosa “Perfectae Caritatis” (2321 si 4 no)
Il 18 novembre vennero promulgate:
– la Costituzione sulla divina rivelazione “Dei Verbum” (2344 si 6 no)
– il decreto sull’apostolato dei laici “Apostolicam Actuositatem” (2305 si 2 no).
Paolo VI nel corso di questa sessione solenne annunziò l’inizio del processo canonico di beatificazione per Pio XII e Giovanni XXIII. Diede notizia dell’erezione a Roma di una chiesa a ricordo del Concilio dedicata alla Madonna e l’indizione di un giubileo speciale dal gennaio al 29 maggio 1966, poi prorogato fino all’8 dicembre 1966.
Nella penultima sessione del Concilio, il 7 dicembre furono promulgati:
– Decreto sull’attività missionaria della chiesa, “Ad Gentes” (2394 si 5 no)
– Costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et Spes” (2309 si, 82 no, 7 nulli)
– Dichiarazione sulla libertà religiosa “Dignitatis Humanae” (2308 si 78 no 8 nulli)
– Decreto sulla vita e sul ministero sacerdotale “Presbyterorum Ordinis” (2390 si 4 no)
L’8 dicembre 1965 si ebbe la solenne cerimonia di chiusura del Concilio. L’atto giuridico di chiusura fu letto dal Segretario generale del Concilio Mons.Pericle Felici. Al termine fu distribuito ai Padri che avevano partecipato al Concilio un anello d’oro dono del Papa per significare la sua unione con i Vescovi del mondo intero, e una medaglia d’argento con il nome di ciascun padre, dono del comune di Roma.
Un evento di non poco rilievo alla fine di quest’ultima fase del Concilio fu la visita di Paolo VI all’ONU (4-5 ottobre 1965) come messaggero di pace, dove tenne un memorabile discorso poi inserito negli atti del Concilio.
L’entrata in vigore per tutti i documenti venne fissata per il 29 giugno 1966